Sophia

Il domani non ci appartiene

Ero una praticante della fede cristiana in modo superficiale, infatti mescolavo fede a superstizione. Questo per dire che conoscevo già Dio, pregavo anche regolarmente, ma non posso dire che avevo una vera e propria relazione con Lui.

Qualche tempo dopo il mio matrimonio, mia sorella prima, e i miei genitori dopo, iniziarono a frequentare una chiesa evangelica. Mia madre aveva dovuto subire un'operazione di ernia al disco ed io fui molto toccata dal coraggio che dimostrò in quella circostanza, nonostante la sofferenza. Durante la sua convalescenza infatti mia sorella le aveva dato dei libri e degli insegnamenti cristiani che sembravano darle forza.

Vado in una chiesa

Per fargli piacere una domenica mattina andai con loro in chiesa. All'inizio fui scioccata dalle preghiere ad alta voce, quasi urlate da alcune persone. Ma i canti di lode mi toccarono molto. Decisi dunque di ritornarci, senza necessariamente avere dei progetti particolari. Ero sposata, avevo un figlio, delle difficoltà, come tutti del resto. Ma allo stesso tempo mi dicevo : sono giovane (all'epoca avevo 24 anni), ho il tempo di prendere una decisione sulla mia fede.

Una domenica mattina predicò un pastore nomade. La sua predica fù semplice, ma mi sconvolse completamente. Egli diceva appunto che il domani non ci appartiene. E quando fece un appello chiedendo chi voleva prendere una decisione e accettare Gesù come redentore dei nostri peccati, mi alzai, tremante e con il cuore a mille. E da quel giorno la mia vita non é stata più la stessa grazie alla Sua presenza nella mia vita !

La fede é personale

Mio marito non era proprio entusiasta della mia conversione e soprattutto del fatto che andavo sempre più spesso in una chiesa evangelica. Ed io ero titubante. In quel periodo però capii che l'impegno che si prende con Dio é una cosa personale, come la salvezza.

Consolidai l'impegno preso facendomi battezzare, perché Gesù disse nella bibbia: “Colui che crede e sarà battezzato sarà salvato.” (Marco 16:16)

Sono passati più di 20 anni ormai e mio marito non é ancora cristiano. Ma Dio mi dà la forza di continuare, un giorno alla volta. Vedo ogni giorno la Sua mano all'opera nella mia vita e nella mia famiglia. Anche io ora prego ad alta voce. Posso parlare con Lui perché il mio Dio é vicino a me e si prende cura di me. Mi aiuta a cambiare e a comportarmi nella giusta maniera, come piace a Lui e mi dà la Sua pace nei momenti difficili.

Oggi ti invito ad avvicinarti a Lui, liberamente, e a dargli la tua vita.

Sophia

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